L’edizione cartacea del libro didattico di Ernesto Perillo dedicato alla conoscenza del processo che ha portato i nazisti a pensare e a progettare e a realizzare  lo sterminio degli ebrei che vivevano nei paesi europei.

“L’insegnamento della Shoah” – come sostiene Enzo Traverso – “non può ridursi alla semplice illustrazione di un evento della storia, ma implica una riflessione sociale ed etica sui nostri valori, il nostro rapporto con il passato e il nostro comportamento sul presente. “

Il testo guida ad una riflessione che deve coinvolgere prima di tutto ciascuno di noi, in quanto adulti e docenti e, partendo da qui, essere per le nuove generazioni un’occasione di conoscenza, storicizzazione, critica, coraggio e assunzione di responsabilità.

Ernesto Perillo

Una disamina completa ed esauriente

Ernesto Perillo mette in evidenza i fatti storici fondamentali, inserendoli in un contesto di insegnamento rivolto alle generazioni che vivono il presente.

Numerosi esercizi da svolgere da parte degli alunni consentono di sviluppare i singoli argomenti, storici – geografici – sociali.

L’indice consente di cogliere la completezza nello sviluppo della tematica. 

La bibliografia finale è particolarmente ricca, utile a chi desidera dedicarsi ad ulteriori approfondimenti.
Puoi scaricare l’indice completo.

Ai docenti
Premessa

Il presente
1.    Quel che resta di Auschwitz

Il passato
2. La Shoah nel contesto della seconda guerra mondiale
3. Gli ebrei nell’Europa del primo Novecento: un quadro molto differenziato
4. L’ascesa del nazionalsocialismo: dalla repubblica di Weimar alla presa del potere da parte di Hitler (1919-1933)
5. Lo stato nazionalsocialista come stato totalitario (1933-1939)
6. L’espansionismo nazista e le conquiste belliche del Terzo Reich (1938-1945)
7. Verso la soluzione finale. Le altre vittime (1938-1945)
8. Perché la Shoah? Gli storici di fronte allo sterminio nazista degli ebrei d’Europa

Il ritorno al presente
9. Ripensare Auschwitz

Bibliografia

L’edizione cartacea è disponibile presso l’Associazione “Clio ‘92” al prezzo di 7 euro.

Il libro è edito  e venduto da MNAMON in edizione digitale nell’ambito dei saggi storico geografici di Associazione 

Formato: pdf (21,1 Mb). Pagine: 116 con illustrazioni, tabelle, esercizi.

Dell’autore, pubblicato da Mnamon, il saggio Le storie d’Italia nel curricolo verticale.

 

NON BASTA RICORDARE LA SHOAH COME FATTO TANTO ORRENDO DA APPARIRE INCONCEPIBILE E IRRIPETIBILE

Questo è il mese della memoria e il 27 gennaio è la giornata dedicata a rievocare quell’orribile e terribile fenomeno che abbiamo chiamato Olocausto e Shoah: l’organizzazione della deportazione degli ebrei – viventi nei paesi europei – in tanti campi di concentramento e la loro eliminazione nei campi di sterminio come quello di Auschwitz.
Ma la Shoah è solo il punto terminale (orrendo) della discriminazione e delle persecuzioni che gli ebrei hanno subito nel corso del ‘900 in quanto ebrei, per odio antisemita. L’ odio e il disprezzo erano generati da processi storici secolari, ma le comunità ebraiche erano perfettamente integrate nelle società dei paesi occidentali dopo che nel corso dell’800 si erano emancipate dalla ghettizzazione. 

Perciò un fenomeno così terribile  come la Shoah può risultare più ripugnante se facciamo conoscere la condizione delle comunità ebraiche nei vari periodi storici.

 
Ecco, dunque, la proposta di far conoscere adeguatamente la vita delle comunità ebraiche prima della Shoah lungo il curricolo di storia. 

1. 1. In IV primaria e in I biennio superiore tematizzare 

la civiltà ebraica in Palestina e il suo contributo anche alle storie future mettendo in risalto il valore religioso e letterario della Bibbia.

la civiltà ebraica nell’età ellenistica (330-30 a.C.), quando la cultura ebraica entrò in rapporto con la cultura greca e con quella romana: cfr i saggi raccolti nel libro di Arnaldo Momigliano, Saggezza straniera. L’ellenismo e le altre culture, PBE Einaudi 2019: « La nostra eredità culturale, nella misura in cui risale all’antichità, è essenzialmente greco-latino-ebraica perché è essenzialmente ellenistica. Il concetto di civiltà ellenistica definisce sia il tempo (323-30 a.C.) sia lo spazio (l’area mediterranea) in cui queste tre culture confluirono e cominciarono il processo di reciproca interazione. Ne consegue che non sarà inutile indagare sulle circostanze in cui, nell’età ellenistica, un nuovo e speciale rapporto si stabili tra Ebrei, Greci e Romani.» p. 154.

2. In V primaria e nel biennio secondario far conoscere le comunità ebraiche nella diaspora  e che Gesù, gli apostoli e San  Paolo erano ebrei che si impegnarono a proporre una nuova religione, il cristianesimo, che si è diffusa tra tutti i popoli del mondo.

3. Nelle classi dove si svolgono le conoscenze sulle età medievali e moderne, tematizzare le comunità ebraiche nella diaspora nei paesi cristiani e nei paesi musulmani e il loro contributo alla vita economica e culturale di quelle società.

4. Nelle classi dove si insegna la storia dalla fine dell’ 800, va fatta conoscere la perfetta  integrazione delle comunità ebraiche nelle società europee occidentali e i grandi contributi degli ebrei  alla vita culturale, artistica, economica, sociale, politica del mondo. Si pensi per esempio a musicisti come Mahler e Gershwin, artisti come Chagall, psicologi come Freud, storici come Bloch e Momigliano, attori e cineasti come Kirk Douglas, scienziati come Einstein, scrittori come Kafka e Stefan Zweig, critici letterari come Walter Benjamin, politici e amministratori, medici, professori universitari, tanti insegnanti di scuola elementare e secondaria come Marta Minerbi Ottolenghi (che è stata anche scrittrice). Ma si pensi anche a ebrei convertiti al cristianesimo come Edith Stein. Ebrea polacca, di cultura tedesca, Edith Stein fu una donna straordinaria e commovente.
Formatasi come filosofa ha scritto un libro importante sull’empatia (Einfülung in tedesco) e una biografia familiare di grande bellezza narrativa.  Fattasi suora carmelitana scalza si allontanò dal monastero per non compromettere la sicurezza delle consorelle e fu catturata dai nazisti e uccisa ad Auschwitz nel 1942. È stata canonizzata  come santa Teresa della Croce nel 1998 da papa Giovanni Paolo II e proclamata una delle patrone d’Europa.
Un sito è dedicato a lei e alla sua opera:
https://www.edithstein.name/scritti-di-edith/storia-di-una-famiglia-ebrea/

La conoscenza delle storie precedenti la Shoah può far capire come già la discriminazione e la  persecuzione siano state di per sé attività orribili e inaccettabili.
Ma fanno ancora più ribrezzo poiché hanno impresso alle storie una curvatura dalle terribili conseguenze fino ad oggi.

Mettere in fila gli antefatti dei sentimenti antiebraici diffusi nel corso del ‘900 e le discriminazioni e le persecuzioni e il programma di sterminio fa comprendere le continuità, le durate,  i nessi tra storie di epoche diverse e le responsabilità non solo dei governanti (come Hitler e Mussolini) ma anche dei tanti cittadini che hanno concorso a rendere possibile discriminazione e persecuzione con il loro odio o con la loro indifferenza.

L’acquisizione del senso dei nessi  tra passato / presente / futuro è un punto cruciale della formazione storica e a tale acquisizione contribuisce la conoscenza della continuità della storia degli ebrei dall’antichità al presente.