Pubblicato il nuovo quaderno di Clio ’92: il senso del tempo
Si nasce al mondo e si nasce contemporaneamente al tempo.
L’educazione temporale è un processo che richiede un lungo tirocinio e addomesticamento. Il Quaderno si occupa di questo tema. In particolare di come la scuola se ne possa prendere cura, dall’infanzia in avanti. Perché, lo diciamo subito, le competenze temporali sono competenze complesse, che crescono e si arricchiscono gradualmente lungo tutto il curricolo scolastico: potremmo parlare a questo proposito di una loro lunga durata e di una continuità.
Il grande storico francese Mare Bloch definiva la storia come la scienza degli uomini nel tempo. Un tempo che chiamiamo storico perché non semplice annotazione cronologica (ovviamente importante), ma strumento di com prensione e di intelligenza del passato. E il tempo storico è fatto di tanti tempi, di molteplici dimensioni, di tante “parole”: cronologia, datazione, successione, contemporaneità, durata, breve e lunga durata, ciclo, congiun tura, periodo, periodizzazione. E poi naturalmente presente, passato, futu ro. Dunque, una concettualizzazione complessa che, assieme a quella dello spazio (altrettanto ricca di dimensioni e parole), è uno degli assi portanti della cultura storica e geostorica a scuola.
Il tempo è importante perché si deve usare: è un operatore, uno strumento, un materiale fondamentale (la definizione è di un altro grande storico Jacques Le Goff, anche questo francese) con il quale costruire la storia (che, sia detto en passant, non nasce in Francia, come è noto, bensì nell’antica Grecia).
Ma non solo la storia. Educare il tempo e al tempo è avventura che necessita altre importanti complicità: dall’educazione linguistica a quella matematica, da quella scientifica a quella musicale, per citarne alcune. Insomma è l’insieme degli sguardi e degli approcci, la loro molteplicità a fare del tempo un “luogo” nel quale ci possiamo trovare a nostro agio, che possiamo abi tare con consapevolezza e padronanza: un luogo della mente e del cuore.
Le sezioni del Quaderno
Le interviste: un’esplorazione sull’educazione temporale tra domande e ri sposte.
Il contributo: uno sguardo su come l’arte ha rappresentato il tempo.
I materiali didattici: percorsi e proposte della scuola per la scuola.
Il disegno di copertina di Emma e i versi di Bruno Tognolini introducono i diversi materiali: altri modi di raccontare il tempo.
Questa pubblicazione nasce dalla collaborazione dell’Associazione Clio ’92 con la Rete delle Geo Storie a scala locale, scuola capofila l’I.C . Elisabetta “Betty” Pierazzo di Noale (VE), una delle reti che fanno parte dell’Associazione.
La redazione del Quaderno è composta da Anna Aiolfì, Gabriella Bosmin, Luisa Bordin, Nadia Paterno, Stefania Pellizzon, Ernesto Perillo
È anche disponibile la versione digitale del Quaderno (con altri materiali), pubblicata e consultabile sul sito della Rete delle Geo Storie (www.retegeostorie.eu)
INDICE
7 Presentazione
11 LE INTERVISTE
13 Il contributo dell’educazione scientifica all’educazione temporale Maria Arcà
21 L’educazione temporale nella didattica della storia Ivo Mattozzi
33 Il contributo dell’educazione musicale all’educazione temporale e alla didattica della storia Elita Maule
43 L’educazione linguistica/matematica e l’educazione temporale, in una prospettiva di didattica inclusiva Patrizia Sandri
55 IL CONTRIBUTO
57 Dialoghi tra arte e tempo Anna Aiolfi e Gabriella Bosmin
79 MATERIALI DIDATTICI
81 Idee di tempo e di misura Anna Aiolfi
95 Un tempo fatto di tempi Anna Aiolfi e Monica Bellin
107 L’educazione temporale nella esperienza didattica Daniela Saccoman
111 Quanto “tempo” dentro una storia! Tiziana Barbui con la collaborazione di Gabriella Bosmin
115 La terra ha un’età esagerata! Monica Bellin
123 Come e perché nasce una linea del tempo Tiziana Barbui
127 Ragionamenti sulla linea del tempo Gabriella Bosmin
133 Piccolo Museo Storico Simonetta Cannizzaro
145 Scale di rappresentazione del passato Nadia Paterno
161 La linea del tempo nella scuola secondaria di primo grado Francesco Netto
167 Insegnare il tempo alla scuola secondaria di primo grado: alcune ·
considerazioni Silvia Ramelli