Rete delle Geo Storie – Quaderno n.° 3 – IL SENSO DEL TEMPO
Si nasce al mondo e si nasce contemporaneamente al tempo.
L’educazione temporale è un processo che richiede un lungo tirocinio e addomesticamento. Il Quaderno si occupa di questo tema. In particolare di come la scuola se ne possa prendere cura, dall’infanzia in avanti. Perché, lo diciamo subito, le competenze temporali sono competenze complesse, che crescono e si arricchiscono gradualmente lungo tutto il curricolo scolastico: potremmo parlare a questo proposito di una loro lunga durata e di una continuità.
Il grande storico francese Marc Bloch definiva la storia come la scienza degli uomini nel tempo. Un tempo che chiamiamo storico perché non semplice annotazione cronologica (ovviamente importante), ma strumento di comprensione e di intelligenza del passato. E il tempo storico è fatto di tanti tempi, di molteplici dimensioni, di tante “parole”: cronologia, datazione, successione, contemporaneità, durata, breve e lunga durata, ciclo, congiuntura, periodo, periodizzazione. E poi naturalmente presente, passato, futuro. Dunque, una concettualizzazione complessa che, assieme a quella dello spazio (altrettanto ricca di dimensioni e parole), è uno degli assi portanti della cultura storica e geostorica a scuola.
Il tempo è importante perché si deve usare: è un operatore, uno strumento, un materiale fondamentale (la definizione è di un altro grande storico Jacques Le Goff, anche questo francese) con il quale costruire la storia (che, sia detto en passant, non nasce in Francia, come è noto, bensì nell’antica Grecia).
Ma non solo la storia. Educare il tempo e al tempo è avventura che necessita altre importanti complicità: dall’educazione linguistica a quella matematica, da quella scientifica a quella musicale, per citarne alcune. Insomma è l’insieme degli sguardi e degli approcci, la loro molteplicità a fare del tempo un “luogo” nel quale ci possiamo trovare a nostro agio, che possiamo abitare con consapevolezza e padronanza: un luogo della mente e del cuore.